Amazzonia: grazie all’Intelligenza Artificiale individuate aree a forte rischio di deforestazione

Amazzonia - Intelligenza Artificiale
Fonte: Twitter/@glooit

La lotta alla deforestazione è uno degli obiettivi dell’industria moderna; si cerca in tutti i modi di riciclare per evitare la produzione di imballaggi e altro che aumentano il fenomeno. Uno dei luoghi più belli e più a rischio da sempre è la Foresta Amazzonica, il cosiddetto Polmone del Mondo.

Secondo i dati forniti dall’ INPE (National Institute for Space Research) e riportati da WWF: “Nei primi 6 mesi del 2022 ben 3.988 km.2 di foresta amazzonica sono andati distrutti, oltre 3 volte la superficie di Roma. Il valore è il più alto mai registrato per questo periodo dall’inizio della serie storica, nel 2016 – praticamente il triplo del valore registrato nel 2017 (1.332 km2)”.

Mariana Napolitano, responsabile scientifico del WWF-Brasile ha sottolineato: Abbiamo perso quasi 4.000 km² di foresta amazzonica in soli sei mesi, confermando la tendenza all’intensificazione della deforestazione negli ultimi tre anni. Quando perdiamo le foreste, mettiamo a repentaglio il nostro futuro. L’Amazzonia è la chiave per regolare le precipitazioni dalle quali dipendono la nostra agricoltura, la nostra fornitura di acqua potabile e la disponibilità di energia idroelettrica. E’ anche un importante serbatoio di carbonio: rimuovendo anidride carbonica dall’atmosfera, l’Amazzonia rallenta il riscaldamento globale. Il furto di terreni pubblici e l’estrazione illegale, che non generano ricchezza o qualità della vita, stanno distruggendo il nostro futuro”.

Per questo motivo come riporta Ansa alcuni ricercatori guidati dall’Istituto Nazionale brasiliano per la Ricerca Spaziale hanno utilizzato l’Intelligenza Artificiale per monitorare la situazione e mediante le immagini satellitari hanno elaborato degli algoritmi così da identificare le aree della Foresta Amazzonica che risultano più a rischio e che hanno bisogno di interventi.

Soprattutto le zone che al momento sono fuori dall’osservazione del governo federale brasiliano nell’ambito del Piano per l’Amazzonia 2021-22. Ha commentato Guilherme Mataveli, a capo dello studio: “Utilizzando questo nuovo approccio, abbiamo concluso che dare la priorità alle aree con tassi di deforestazione più elevati sarebbe più efficace rispetto a limitare il monitoraggio a determinate zone. Questa è una scoperta importante, dato che le agenzie responsabili dell’applicazione della legge vedono il loro budget ed il loro personale costantemente ridotti”.

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